Ultima modifica: 28 Settembre 2021

La nostra Storia

Storia dell’Istituto

L’Istituto Comprensivo Statale “Nicola Ronchi” ha ormai raggiunto i 20 anni dalla sua istituzione come Scuola autonoma. Riportiamo di seguito i contributi della docente Rosaria Casanova sulla scuola di Cellamare dal 1800 ai giorni nostri e della sig.ra Raffaella Ronchi sul legame tra la scuola, il suo territorio e il sindaco cui deve il nome, Nicola Ronchi.

 

 

La scuola di Cellamare dal 1800 ad oggi (a cura della docente Rosaria Casanova)

 

Le notizie raccolte in queste pagine sono state reperite dagli anziani del paese.

 

 

La scuola, tra il 1800 e l’inizio del 1900 era ubicata in piazza Don Bosco e, precisamente, nei locali freddi e bui dell’attuale Ufficio di polizia. I banchi erano a due posti, di legno, malridotti e gli insegnanti erano molto severi. C’era tanta povertà e, di conseguenza, era alta la dispersione scolastica, perché i bambini lavoravano nei campi coi loro genitori. Non essendoci a Cellamare  il ciclo completo, solo i genitori benestanti e i grandi proprietari terrieri permettevano ai propri figli di frequentare la scuola e di completare il ciclo a Capurso.

La scuola era a tempo pieno, si entrava al mattino e si usciva la sera, ma è naturale che non ci fosse la mensa. Durante il pranzo si consumavano esclusivamente i prodotti delle proprie campagne: ceci, fave, fichi secchi e acqua del pozzo a volontà.

Le classi erano selezionate per fasce maschili e femminili, non esistevano classi miste e gli insegnanti prendevano sempre la stessa classe (es.: sempre la prima, sempre la seconda).

Intorno al 1945 aumentò la frequenza scolastica, i locali risultarono insufficienti e così alcune stanze del Castello “Caracciolo” già dimora dell’arciprete Don Peppino Selvaggi, divennero aule scolastiche. Gli insegnanti non erano giuridicamente responsabili, perché non esistevano norme che regolavano la vita scolastica, perciò i bambini tranquillamente alle 11:00 raggiungevano le loro case, per la merenda e  i bisogni fisiologici. Mancava la figura del bidello, ma una signora, ricompensata dal Comune, portava uno scaldino per riscaldare insegnanti e alunni. Questi ultimi, indossavano grembiule nero, con colletto bianco ed un enorme fiocco rosso.

Nel 1960, finalmente, fu completato l’Edificio scolastico “Don Bosco”, in piazza Risorgimento. Ivi erano ubicate la scuola elementare al piano rialzato e la scuola media al primo piano. Vi era anche una Biblioteca ed una bibliotecaria che si preoccupava di distribuire libri di narrativa. Le comunicazioni venivano date dal fiduciario, mediante una radiolina posta sulla porta dell’aula. Il materiale scolastico veniva fornito agli alunni dal Patronato scolastico, nella misura di un quaderno, una penna, una matita, un temperamatite, una gomma. Due volte l’anno, per dare un pò di felicità  lo stesso Patronato scolastico, distribuiva anche un panino con la mortadella.

L’attuale plesso di  presidenza era occupato dalle suore, che accoglievano i bimbi dell’asilo infantile, dall’età di tre anni. Non mancava, però, la permanenza in sede di bambini più grandi che aspettavano il ritorno dei propri genitori dalle campagne. Durante l’attesa si specializzavano in attività manuali, impartite dalle suore. Il compenso di questa sosta era costituito da elargizione dei prodotti della campagna.  Nei locali c’erano giochi per bambini, giostre e anche animali. Nel 1975 le suore diedero spazio alla scuola materna Comunale.

Nel 1977 fu individuata un’area, in località alberata, soleggiata e lontana dai fastidiosi rumori di industrie olearie, già sede di una grande villa della famiglia Sammarco, per la costruzione della Scuola media “G. Modugno”.

Il progetto prevedeva aule per lo svolgimento di attività scolastiche ed extrascolastiche, per attività sportiva e medicina scolastica, stanze per la Presidenza e l’Amministrazione, i servizi per il personale docente ed il personale ATA, la palestra scoperta con i relativi servizi.

Correva l’anno scolastico 1983/84 e questo sogno si realizzò solo per tre classi di scuola media.

Intanto il numero di alunni aumentava, perché in quegli anni ci fu un esodo dai paesi limitrofi ed anche a causa della normativa riguardante l’obbligo scolastico. Nel 1986 fu stilato un contratto con l’Impresa del sig. Francesco Spinelli, per la costruzione del 3° lotto della scuola media, in cui  l’ ing. Vito Colucci, s’impegnava  ad ultimare i lavori entro il 27.06.1987.

L’impresa suindicata, il 22.04.1988, consegnò al Sindaco Nicola Ronchi, la scuola media, avendo ultimato realmente i lavori.

La scuola materna, la scuola elementare e la scuola media, non avevano una dirigenza in loco, ma dipendevano dalla scuola elementare ”S. G. Bosco” e dalla scuola media “G. Modugno” di Capurso.

Nel 2000 si ebbe un flusso migratorio di gente che si trasferiva a Cellamare dalle zone limitrofe. Si raggiunse così il numero legale atto a raccogliere le nostre scuole in un Istituto Comprensivo, autonomo, con a capo il preside.

Si rese necessario attribuire un nome all’Istituto Comprensivo venutosi a creare e, la cittadinanza cellamarese, all’unanimità volle che si chiamasse “Nicola Ronchi”, in ricordo del sindaco che con dedizione e cura, aveva guidato e ben supportato la sua popolazione per vent’anni.




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